La
Tangenziale est come la Nyc high line, le visioni di Vultaggio
Roma, 8 mar. (askanews) – E se a
Roma ci fosse un parco sopraelevato come la High line di New York o magari un
lago cittadino vissuto come il lago Alster di Amburgo? Nella capitale delle
buche, dell’eterna emergenza rifiuti, del trasporto pubblico in sofferenza,
ultimamente sempre sconfitta dal confronto con Milano, certo serve uno sforzo
di immaginazione molto impegnativo. Giuseppe Vultaggio lo fa e quello che viene
fuori è convincente. In un libro, “Pigneto immaginario”, il 40enne architetto
di origini sannite – un passato nello studio romano di Zaha Hadid – immagina
come potrebbe essere il quartiere di Roma est dove vive e lavora da oltre dieci
anni se venisse ripensato con ampie zone pedonali, orti urbani, verde pubblico,
giochi per bambini.
Si tratta di quarantasei
fotografie, scattate con il suo smartphone, trasformate attraverso dei collage
digitali e commentate con i testi liberamente tratti dal libro “Casilina.
Ultima fermata”, Edizioni Ponte Sisto 2013, di Enrico Astolfi. “Una raccolta di
illusioni, visioni e speranze in un quartiere in balìa deglie eventi”, si legge
in copertina. E allora si va dalla tangenziale est, sopraelevata su via
Prenestina, che diventa pedonale, con giardini, piste ciclabili e spazi relax;
al complesso dell’ex Snia, tra la Prenestina e Portonaccio, un’area industriale
dismessa, dove negli anni ’90, durante i lavori per un parcheggio interrato, è
sorto un lago, sottratto ai progetti immobiliari dopo lunga battaglia dei
comitati di quartiere. Questo lago, dalle acque pulite e balneabili, Vultaggio
lo immagina più fruibile, circondato da passerelle di legno dove si può
passeggiare o prendere il sole nel rispetto della ricca biodiversità che
contraddistingue questo specchio d’acqua della Capitale.
“I collage digitali raccolti in
questo volume – scrive Vultaggio nella prefazione – rappresentano un racconto
per immagini di un quartiere alla continua ricerca di equilibri nuovi e al
centro di un vortice surreale in cui si mescolano illusioni, attività sociali,
degrado e tendenze glamour. Le immagini visionarie non devono essere
interpretate come una mistificazione della realtà o un rifiuto di confronto
sulla situazione attuale, tutt’altro. Nel corso degli anni hanno rappresentato
un momento di riflessione su uno spazio urbano da parte di una comunità che
continuava a oscillare tra l’illusione e il degrado”. Nella seconda parte il
libro diventa un color book: “Le immagini diventano in bianco e nero – spiega
Vultaggio – in modo che i bambini possano immaginare il proprio quartiere,
disegnare gli spazi della propria vita e così superare le tante contraddizioni
attuali”.
Dal libro è nata anche una mostra
che sarà inaugurata sabato 10 marzo a piazza Copernico negli spazi di “SonoFrankie”,
antenna creativa nello spazio culturale romano, dove Vultaggio lavora e si
lascia contaminare in quello che il pubblicitario Andrea Purgatorio, uno dei
co-worker di questo locale in piazza Copernico 9, ama definire “un hub dove
atterrano e decollano persone e idee”.
http://www.askanews.it/cultura/2018/03/08/dal-10-marzo-a-roma-la-mostra-pigneto-immaginario-pn_20180308_00269/